Il packaging è valore, per il vostro brand e il vostro prodotto. Comunica un messaggio, informa e invoglia il cliente all’acquisto, protegge e conserva il bene che vendete: chi ci segue sa quanto amiamo il packaging efficace e ben fatto!
Che siate un grande marchio o una piccola azienda, quando progettate e disegnate il nuovo packaging dei vostri prodotti è bene non cadere in errori piuttosto comuni. Si tratta di sbagli di diverso tipo, alcuni sono semplici dimenticanze, altri mancanze più strutturali nelle tecniche della comunicazione: in ogni caso sono errori che possono danneggiare l’efficacia del marketing, l’immagine dell’azienda e – non da ultimo – il prodotto.
Oggi vi diamo un piccolo aiuto per evitare di prendere delle cosiddette “cantonate”. Ecco un elenco di cosa NON dovete fare quando disegnate un packaging, con qualche consiglio invece per progettarne di buoni.
1. Troppi elementi per un messaggio… confuso
Il packaging deve veicolare un messaggio chiaro e diretto. E deve farlo coerentemente con i valori del vostro brand e gli altri vostri prodotti. Il messaggio è uno: qual è il vostro prodotto, ovvero cosa si aspetta di trovare il pubblico all’interno dell’imballaggio?
Sembra banale, ma proporre un messaggio confuso è uno degli errori “di concetto” più frequenti nel packaging. Non fraintendeteci: ci sono molti modi di veicolare questo messaggio e la creatività è utile ed efficace. Dovreste però evitare di inserire nel packaging troppi elementi comunicativi che possono confondere il cliente: troppe immagini, troppe informazioni, troppe scritte.
Insomma, il mantra per un buon packaging è il sempreverde detto “less is more”. Fatevi aiutare da grafici professionisti e con esperienza nel settore per progettare una buona immagine!
2. Usare il materiale sbagliato per il prodotto
A volte tendiamo a dimenticarlo, ma la funzione primaria del packaging è quella di proteggere e conservare il prodotto. Ogni tipologia di packaging e ogni materiale ha caratteristiche uniche che vanno bene per alcuni prodotti e meno per altri.
Nel packaging flessibile i materiali si usano al meglio delle loro possibilità ed è importante sceglierli bene. L’alluminio ad esempio è particolarmente adatto quando si devono imballare prodotti sensibili alla luce e all’umidità, come il caffè ad esempio, mentre il film è indicato anche per i liquidi e permette di creare una finestra nella pouch per mostrare il prodotto al pubblico. La carta riciclabile invece è una scelta particolarmente sostenibile, ma poco adatta ai prodotti liquidi o ai cibi conservati in olio.
In questo articolo abbiamo spiegato con accuratezza tutti i materiali del packaging flessibile e per quali prodotti sono indicati.
3. Un design vecchio, non aggiornato
Sullo scaffale, una grafica fuori moda e non intenzionalmente antiquata non è una buona cosa per il vostro marchio: impressiona negativamente i clienti e rischia di far associare un’immagine vecchia e sciatta al vostro brand.
Non lasciate “scadere” il design del proprio packaging, ma rinnovatelo. Non dovete per forza stravolgerlo, ma qualche ritocco e un re-design è necessario di tanto in tanto. Grazie alla stampa digitale – la tecnologia che usiamo in Packstyle – è possibile realizzare basse tirature di confezioni e aggiornarle con una certa frequenza.
Questa tecnologia può rendere il vostro packaging ancora migliore. Ad esempio, permette di sorprendere il pubblico con packaging stagionale: dedicato ad esempio a festività e giorni speciali come il Natale [qui i nostri consigli a riguardo], San Valentino o Carnevale. O ancora: è possibile compiere più semplicemente delle indagini di mercato inserendo in scaffale packaging alternativo, stampato in quantità limitate, così da valutarne l’efficacia.
4. Sviste nei testi
Image: Flickr/ Quinn Dombrowski [CC BY-SA 2.0]
È qualcosa che accade più frequentemente nelle piccole aziende, ma anche i grandi marchi non devono abbassare la guardia. Gli errori di battitura nel vostro packaging danno un chiaro messaggio ai clienti: scarsa professionalità e attenzione. Possono dunque danneggiare molto più di quanto crediate l’immagine del vostro band.
Controllate sempre bene i file grafici prima di mandare in stampa. E se proprio vi è sfuggito qualcosa… tra i numerosi vantaggi della stampa digitale [qui li abbiamo elencati e spiegati] c’è anche quello di non dover buttare grandi quantità di packaging nello sfortunato caso di un errore.
5. Elementi che superano l’abbondanza
Qui entriamo sul tecnico, ma è qualcosa a cui dovete stare molto attenti quando inviate i file grafici da stampare attraverso il portale di Packstyle. Testi ed elementi grafici importanti – un logo, una scritta, un’etichetta – devono rimanere all’interno dell’area demarcata dalla linea di sicurezza, mentre il resto della grafica può essere inserito fino al margine di abbondanza.
Quando si stampa un packaging infatti alcune parti marginali di alcuni millimetri possono essere tagliate via in fase di rifilo della busta o essere destinate alle saldature laterali e a quelle della zip. Se vi sembra complicato, non preoccupatevi… non lo è: Packstyle mette a disposizione un pratico template da cui partire e un chiaro tutorial in proposito: “Come impostare il file per stampare le buste Packstyle”.
6. Finestra trasparente mal posizionata
Un’altra accortezza tecnica da tenere a mente quando stampate il vostro packaging flessibile riguarda il posizionamento della finestra trasparente. La finestra trasparente arricchisce il packaging e consente di mostrare il prodotto all'interno, una soluzione particolarmente adatta per i prodotti alimentari.
State attenti a non posizionare la finestra trasparente troppo in basso nella busta o troppo vicina alle saldature laterali: seguite le istruzioni del template Packstyle e cercate di posizionarla all’interno dell’area di sicurezza. Nei bordi, infatti, ci sarà una piccola saldatura che serve a unire lateralmente il materiale che crea il vostro packaging flessibile, una finestra trasparente troppo vicina al bordo rischia di rivelarne la saldatura risultando non ottimale dal punto di vista estetico.
Per realizzare una busta con finestra trasparente potete seguire il nostro breve tutorial.
7. Etichettatura ambientale mancante
Ultima “regola” da seguire: non dimenticare l’etichettatura ambientale sulle vostre pouch. Dal settembre 2020 è infatti obbligatorio apporre sul packaging le etichette ambientali: una serie di informazioni che identificano il tipo di materiale da cui è composto. Dal 1 gennaio 2022 sarà invece obbligatorio apporre anche le indicazioni sulla raccolta differenziata a cui destinare gli imballaggi.
Hanno obbligo di etichettatura tutti gli imballaggi destinati al consumo in Italia. Sono invece esenti dall’obbligo i packaging di farmaci e le confezioni destinate alla commercializzazione in altri paesi dell’Unione Europea o all’esportazione in paesi terzi.
Se avete dei (comprensibili) dubbi, in un approfondimento del blog abbiamo spiegato quali etichette ambientali bisogna stampare sul packaging.
Siete pronti a creare confezioni creative ed efficaci, senza cadere negli errori più comuni?
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