Il settore del packaging è oggi al centro di una profonda trasformazione, spinta da una duplice forza: da un lato le nuove normative europee, sempre più stringenti in materia di economia circolare, riduzione dei rifiuti e responsabilità estesa del produttore; dall’altro, la crescente sensibilità di consumatori e aziende verso pratiche sostenibili e trasparenti.
Questa evoluzione non riguarda più soltanto i materiali — sempre più riciclabili, compostabili o derivati da fonti rinnovabili — ma coinvolge anche il design, la logistica e l’intero processo produttivo. Le imprese del settore sono oggi chiamate a ripensare il ciclo di vita dell’imballaggio, dal concept alla fine del suo utilizzo, adottando approcci basati su Life Cycle Assessment (LCA) ed eco-design per ridurre l’impatto ambientale complessivo.
In questo contesto, innovazione e digitalizzazione giocano un ruolo decisivo: configuratori intelligenti, piattaforme di tracciabilità e sistemi di analisi dei dati consentono di progettare soluzioni più efficienti, personalizzabili e conformi ai nuovi requisiti normativi. La trasformazione in atto, dunque, non rappresenta solo una risposta alle normative, ma una vera opportunità per ripensare il packaging come leva strategica di sostenibilità, competitività e valore per il brand.
1. Il contesto regolatorio: l’urgenza della transizione circolare
Dal gennaio 2025 è entrato in vigore il Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti da Imballaggio (PPWR), che stabilisce che tutti gli imballaggi immessi sul mercato europeo siano riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile.
Il regolamento introduce obiettivi e criteri ambiziosi:
- Tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili entro il 2030, secondo standard tecnici condivisi a livello europeo.
- Introduzione dei criteri di Design for Recycling (DfR), per valutare concretamente la riciclabilità degli imballaggi già in fase di progettazione.
- Riduzione della produzione di imballaggi: -5% entro il 2030 rispetto al 2018, e -15% entro il 2040.
- Obblighi di riutilizzo, con l’introduzione di sistemi di riuso per specifiche categorie di prodotti.
- Requisiti sui materiali, come percentuali minime di contenuto riciclato, etichettature armonizzate e limiti alle sostanze pericolose.
Poiché fino all’80% dell’impatto ambientale di un prodotto si determina già nella fase di progettazione, diventa essenziale adottare strumenti capaci di integrare criteri di eco-design sin dalle prime fasi decisionali.
In questo scenario, Packstyle si conferma tra le aziende più attente e proattive, puntando su metodologie scientifiche e strumenti digitali avanzati per misurare, progettare e migliorare il proprio impatto ambientale.
Non a caso, Packstyle è stata presentata come caso studio al 27° Workshop Internazionale sulla Configurazione (ConfWS 2025), svoltosi a Bologna all’interno della 28ª European Conference on Artificial Intelligence (ECAI 2025).
Questa edizione ha posto particolare attenzione al tema “Reconfiguring Systems and Practices for Sustainability”, ovvero la riconfigurazione di sistemi e pratiche come leva strategica per la sostenibilità. L’obiettivo: stimolare il dibattito su come l’innovazione nel campo della configurazione possa favorire la transizione verso un’economia circolare e modelli di sviluppo più responsabili.
2. Il ruolo del design e dei configuratori digitali per l’economia circolare
Il design rappresenta oggi uno snodo strategico per la sostenibilità: la scelta dei materiali, la struttura dell’imballaggio e la gestione del fine vita determinano le effettive possibilità di riciclo e riuso.
Il Design for Recycling (DfR), letteralmente “progettazione per il riciclo”, è un insieme di criteri tecnici e progettuali che mirano a garantire che un imballaggio, una volta terminato il suo ciclo d’uso, possa essere effettivamente riciclato nei sistemi industriali esistenti. Non basta che un materiale sia teoricamente riciclabile: deve poter entrare concretamente nei flussi di raccolta, selezione e trattamento per trasformarsi in nuova materia prima, in modo economicamente e tecnicamente sostenibile.
Partendo da questi principi, lo studio “Designing for Circularity”, condotto in collaborazione con ricercatori del settore del packaging alimentare, esplora come i configuratori digitali di nuova generazione, potenziati dall’intelligenza artificiale, possano diventare strumenti decisionali a supporto dell’eco-design e dell’economia circolare.
Attraverso metodologie come la Multi-Criteria Decision Analysis (MCDA) e l’Analytical Hierarchy Process (AHP), la ricerca ha identificato i criteri chiave per il packaging circolare:
- Modularità, per favorire riuso e recupero dei componenti;
- Conoscenza dei materiali, per garantire compatibilità, riciclabilità e riduzione delle contaminazioni;
- Tracciabilità, per assicurare trasparenza e conformità normativa lungo la filiera.
Lo studio evidenzia che non esiste una sola strategia ottimale di fine vita (End of Life): riciclo meccanico, chimico, organico o riuso possono coesistere in contesti diversi. La vera innovazione risiede nella capacità di scegliere consapevolmente, grazie a strumenti digitali che simulano scenari, valutano impatti e supportano decisioni informate.
Il Configuratore Circolare di nuova generazione rappresenta l’evoluzione naturale dei sistemi web-to-print oggi utilizzati da Packstyle: non più soltanto una piattaforma per la personalizzazione grafica, ma un sistema intelligente di supporto decisionale, capace di integrare:
- un passaporto digitale del packaging, con dati su materiali, additivi e riciclabilità;
- simulazioni del fine vita per confrontare scenari di riuso o riciclo;
- dashboard interattive con indicatori di sostenibilità e impatti ambientali in tempo reale.
3. L’impegno di Packstyle: innovare per la circolarità
Pioniere nel packaging flessibile personalizzabile, Packstyle continua a distinguersi come laboratorio di innovazione nel campo dell’eco-design applicato.
Dopo aver avviato studi LCA comparativi sui materiali, tra cui film riciclabile, multimateriale e alluminio, in collaborazione con SCF International, l’azienda amplia oggi il proprio impegno verso la sostenibilità estendendolo anche alla dimensione digitale.
L’obiettivo è integrare strumenti basati su intelligenza artificiale, analisi dei dati e configuratori digitali, per rendere il processo di progettazione non solo più efficiente, ma anche più consapevole dal punto di vista ambientale. In questa prospettiva, la digitalizzazione diventa un alleato strategico per valutare in tempo reale l’impatto delle scelte progettuali, ottimizzare l’uso dei materiali e favorire decisioni informate lungo l’intero ciclo di vita del packaging.
Con il caso di Packstyle si dimostra che la circolarità non è un concetto astratto, ma una strategia concreta che parte dal design e si estende a tutta la filiera, dalla scelta dei materiali al fine vita del prodotto.
Attraverso strumenti digitali di nuova generazione e un approccio basato su dati verificabili, l’azienda contribuisce alla costruzione di un modello industriale in cui personalizzazione, efficienza e sostenibilità coesistono.
Packstyle guarda al futuro con una visione chiara e concreta: un packaging pensato non solo come strumento di comunicazione e identità di marca, ma come elemento attivo di un sistema circolare, capace di durare nel tempo, rigenerarsi e tornare a valore nel ciclo produttivo.
L’obiettivo è superare la logica dell’usa e getta e abbracciare un modello in cui ogni scelta, dal materiale alla grafica, dal formato al processo produttivo, contribuisca a ridurre l’impatto ambientale e a massimizzare l’efficienza delle risorse.
In questa visione, misurabilità e tracciabilità diventano condizioni essenziali per il miglioramento continuo: solo ciò che è quantificato, analizzato e monitorato può essere realmente ottimizzato.
Per questo Packstyle investe in strumenti digitali e analitici che permettono di trasformare i dati in decisioni consapevoli, guidando l’innovazione sostenibile attraverso responsabilità, trasparenza e tecnologia: un approccio che punta a ridefinire il ruolo del packaging come veicolo di valore, innovazione e rispetto per l’ambiente.
