La storia di Federico Massimi, il creatore del marchio “La Forneria di Nonna Mirella” è una storia di rinascita, di chi è riuscito a vedere uno spiraglio laddove sembrava ci fossero solo ostacoli e trasformare un evento traumatico in un’opportunità per ricostruire il proprio futuro.
Il Covid che ha colpito tutta la famiglia di Federico portandosi via il capostipite, è stato l’elemento determinante che lo ha spinto a lasciarsi alle spalle le responsabilità di un ruolo manageriale in una multinazionale per dare vita alla propria impresa alimentare domestica. Dal piccolissimo comune di Jenne, in prossimità di Roma, Federico Massimi ha voluto rendere omaggio a sua madre, la “Nonna Mirella” del marchio, reinterpretando in maniera creativa i dolci Tortiglioni.
La sua vicenda ha incuriosito l’Italia: lasciamoci raccontare da lui come è nata “La Forneria di Nonna Mirella” e come anche il packaging di Packstyle ha avuto un ruolo in questa storia.
In relazione alla vostra esperienza fortemente influenzata dal fattore Covid, che messaggio sente di poter trasmettere alle persone in questo periodo storico molto particolare?
Ho sempre inteso il cambiamento non come una minaccia ma piuttosto come un’opportunità per guardare da prospettive diverse la vita. È ovvio che quando i cambiamenti non sono voluti ma imposti è ancor meno facile accettarli. La pandemia ha cambiato alcune abitudini e ridistribuito la scala dei valori per molti di noi. Forse dovremmo tutti trarre insegnamento da questo e, pur senza necessariamente cambiar lavoro, come nel mio caso, creare un cambiamento in noi senza gettare all’aria la lezione di vedere le nostre vite globalizzate annullate e confinate in casa. Cambiare non è facile, per questo a chi mi dice “hai avuto coraggio”, rispondo sempre che il coraggio serve per spiccare il volo, ma dopo, in aria, serve la passione senza la quale non si può volare.
Il vostro inizio è segnato da un grande successo. Superata la fase di lancio, quali previsioni avete per il prossimo anno? Quali sono le sfide che vi siete fissati?
Non possiamo nascondere il fatto che questo primo anno si stia concludendo molto al di sopra delle nostre aspettative. Qualcuno dice che se si superano di molto i target vuol dire che i target erano sbagliati, ma diciamo che nel nostro caso al di là del prodotto, la storia di cambiamento e riscatto che c’è dietro la Forneria ha giocato un ruolo molto importante per la nostra crescita.
Guardando invece al futuro dividerei l’orizzonte in due fasi, a medio termine vedo la necessità di lavorare sul completamento del nostro portafoglio prodotti arricchendolo di servizi dedicati e nell’incrementare il market reach ed il brand awareness attraverso i canali social, unico strumento che abbiamo per farci conoscere al pubblico non avendo una vetrina su strada. A lungo termine stiamo lavorando su un concetto di scalabilità, moltiplicando le Forneria Di Nonna Mirella al fine di avere una maggiore copertura geografica e capacità produttiva. Quest’ultima rimane la sfida per il futuro: attraverso la creazione di partnership con fornitori che ci permettano di incrementare la qualità dei nostri prodotti ed ottimizzare i processi, lavoreremo per aumentare l’efficienza senza compromettere la qualità artigianale. Da questo punto di vista la partnership con Packstyle rappresenta per noi un grande passo avanti.
Quali sono le valutazioni che considerate quando scegliete un packaging? Cosa vi ha spinto a provare il packaging di Packstyle?
Ci sono ancora numerosi spazi per segmentare il mercato e recentemente in quest’ottica abbiamo deciso di creare due nuovi segmenti: ampliare la gamma dei tortiglioni salati declinandoli più come snack e creare un tortiglione per i cani avendone due che ci fanno da degustatori!
Cercavamo pertanto un packaging diverso, che fosse prima di tutto personalizzabile al 100% e di facile utilizzo. Abbiamo subito valutato la busta con chiusura a zip per consentire che il prodotto venga consumato in più volte. Packstyle è stato da subito il nostro interlocutore ideale, permettendoci una personalizzazione assoluta del nostro packaging pur con quantità limitate, un plus unico nel mercato. Inoltre abbiamo apprezzato l’efficienza nel seguire le diverse fasi della prototipazione che ha permesso al progetto di progredire in maniera snella ed efficace.
Oltre a quelle che ci hai appena descritto, avete altre linee di packaging?
Attualmente usiamo quattro linee di packaging diverse, abbiamo da poco con Packstyle creato una linea chiamata TortiSnack pensata per aperitivi, l’idea è di estendere le buste flessibili anche ad altri prodotti della linea andando a lavorare sulla personalizzazione del packaging, sfruttando i vantaggi della stampa digitale per un prodotto che sia letteralmente artigianale e per tanto unico.
Per i materiali stiamo attualmente usando la plastica e per il futuro testeremo delle soluzioni in carta. L’obiettivo è comunque usare materiali 100% riciclabili.
La sostenibilità è un valore importante per tutti, in che modo curate e comunicate quest’aspetto?
La sostenibilità è un aspetto molto attuale, noto un vero trend su LinkedIn di Aziende che condividono progetti e traguardi raggiunti su questo tema. Ovviamente la Forneria si muove su una scala molto più piccola, tuttavia anche noi contribuiamo a creare un mondo più sostenibile, sia dal lato ambientale, abbiamo una produzione praticamente “on demand” e per tanto i nostri sprechi sono pari a zero, produciamo con un limitatissimo supporto di macchinari automatizzati, quei pochi che usiamo sono alimentati da energia prodotta da pannelli solari, e da ultimo abbiamo scelto fornitori leader nei loro settori (Eurovo, Elle&Vire, Packstyle per fare alcuni nomi ) che da anni lavorarono in un ottica di miglioramento della sostenibilità. Un’altro aspetto è legato alle persone, ovviamente qui il gioco è facile per noi, in termini di capitale umano lavorando “in famiglia” si respira un clima di engagement autentico. Tuttavia la Forneria è nata anche con una vision "Far vivere un’esperienza di gusto che riporti ai sapori di un tempo e crei condivisione”, questo lo facciamo instaurando quanto più possibile una relazione con i nostri clienti “da famiglia a famiglia” e tutto ciò crea inevitabilmente un ruolo sociale della Forneria a cui noi teniamo molto.
Avete costruito un prodotto con un'identità visuale molto accattivante. Qual è il vostro filo conduttore? Che valori comunica quest'identità che si percepisce molto chiaramente attraverso il vostro packaging?
La prima domanda del nostro business plan è stata “perché un cliente dovrebbe acquistare i nostri Tortiglioni?”. La mia risposta è una sola: perché sono buoni!
Ovviamente c’è molto altro dietro, ma i fondamenti partono tutti dall’idea di un prodotto realizzato artigianalmente, e quindi genuino, realizzato da una famiglia, e quindi riconoscibile e basato su un rapporto di fiducia e realizzato con ingredienti eccellenti e quindi di qualità. Il mio background nel marketing mi è venuto in aiuto per segmentare il Tortiglione in un mercato che vede il biscotto artigianale per lo più come prodotto da colazione. Abbiamo così creato diverse varianti: dalla colazione, alla degustazione con vini e liquori o caffè, dal salato per aperitivi, alla versione gourmet da portare come cadeau per cene o eventi. L’idea di usare colori diversi è stata funzionale alla riconoscibilità dei diversi segmenti di prodotto, tutti uniti da uno stile sobrio che ricordasse l’artigianalità, ma che avesse una visual identity moderna e curata. Ricordiamo che il gusto è uno dei sensi che viene valorizzato dalla bontà del tortiglione, ma il prodotto deve raggiungere anche gli altri sensi affinché si crei un’esperienza unica. Molte scelte che facciamo sono guidate dall’aspetto estetico che noi curiamo molto.
Pensate di ampliare la linea di prodotti? Quali sono quelli che hanno più successo?
Assolutamente sì, come dicevo prima ci sono ancora ampi segmenti di mercato da esplorare, non solo riferiti al prodotto ma anche ai momenti in cui i nostri prodotti possano essere consumati, pensate ad esempio ad eventi di festeggiamento con più persone che di fatto da circa due anni sono inesistenti, nel prossimo futuro, speriamo, ci sarà sicuramente una forte ripresa di momenti conviviali.
Come ci ricorda Federico Massimi, il coraggio è l’elemento che spinge verso il cambiamento, ma la passione quotidiana è il fattore che ci fa andare avanti verso il successo. Anche noi di Packstyle ci sentiamo parte di questo cammino e siamo orgogliosi di poter collaborare con piccole e coraggiose imprese che diffondono una grande passione.