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Marchi famosi che scelgono il packaging flessibile

Sempre più spesso brand globali e grandi marchi si trovano a doversi confrontare con l’impatto ambientale del proprio packaging e devono cercare soluzioni sostenibili, percepite dai consumatori e dall’opinione pubblica come sempre più necessarie. 

Proprio la sostenibilità è uno dei motivi che ha spostato negli ultimi cinque anni diversi marchi verso l’utilizzo del packaging flessibile. Ma non è il solo. Spesso a giocare un ruolo fondamentale sono anche la riduzione dei costi, il risparmio sui materiali e sull’energia necessaria per la produzione della confezione (tutte cose che portano sia vantaggi economici che ambientali), ma anche una migliore efficienza nel trasporto delle merci e l’adeguamento alle abitudini dei consumatori. 

Sia che i brand cambino strutturalmente il proprio packaging o che facciano degli esperimenti puntuali in alcune linee di prodotto, in ogni caso ogni loro azione verso un altro tipo di imballaggio è degna di riflessione. Se i brand globali si sentono sicuri nel cambiare le proprie confezioni vuol dire che nuovi standard si stanno affermando per il packaging. Il packaging flessibile è uno di questi nuovi standard, e l’impatto di questi cambiamenti è enorme. 

 

Oggi vi raccontiamo di come alcuni grandi marchi abbiano scelto il packaging flessibile invece di uno tradizionale, in piccole o grandi occasioni. 

Kellogg’s

A partire dal 2015, il colosso statunitense dell’industria dei cereali ha iniziato a utilizzare il packaging flessibile per il confezionamento di alcuni dei suoi prodotti, una soluzione al tempo relativamente ancora inesplorata. 

Il risparmio in termini di materiale, i minori costi e una maggiore efficienza sono probabilmente i vantaggi che hanno spinto verso questa scelta. Le buste stand up, infatti, rispetto alle ormai iconiche scatole in cartone riescono a contenere più prodotto rendendo sicuramente più efficiente il packaging (qui abbiamo spiegato meglio questi e altri vantaggi del packaging flessibile). 

Nel 2017 MorningStar Farms, marchio vegetariano di proprietà della Kellogg’s, ha deciso di passare dal packaging rigido alle buste flessibili, con l’intento di differenziare il proprio brand e offrire al consumatore l’opportunità di un packaging richiudibile

L’impatto ambientale del packaging di un’azienda come Kellogg’s rimane comunque sempre considerevole e alcuni critici dubitano dell’obiettivo dell’azienda di rendere il proprio packaging al 100% sostenibile entro il 2025.

Un importante passo verso questa direzione è stato però il lancio nel 2020 del nuovo packaging flessibile dei cereali Bear Naked: una busta stand up completamente riciclabile. Il packaging, premiato per il suo basso impatto ambientale, è la prima soluzione per questo tipo di prodotto attuata da un grande marchio negli Stati Uniti. 

Immagine: packagingdigest.com

Heinz

Immagine: depotwpf.com

Heinz è un altro colosso dell’alimentare che, molto recentemente, ha iniziato a utilizzare il packaging flessibile e richiudibile per alcune linee di prodotto. Un esempio è il celebre ketchup in diversi formati, pensati sia per il consumatore finale che come ricarica di grandi dimensioni per ristoranti e altri operatori del settore gastronomico. 

Immagine:petnology.com/

In questo caso la scelta del packaging flessibile diminuisce sensibilmente lo spreco di prodotto e rappresenta una scelta più sostenibile rispetto ai classici packaging in plastica, aumentando il valore del marchio per il consumatore. 

Il riciclo di queste buste in plastica avviene solo in determinate condizioni – solo con buste monomateriale, come abbiamo spiegato qui  – , Heinz ha comunque mostrato di voler impegnarsi anche nel trovare nuove soluzioni riciclando confezioni usate per la copertura dei tetti in due delle fabbriche americane del marchio.

Ferrero

La multinazionale italiana Ferrero nel 2018 ha scelto il packaging flessibile per i Nutella Biscuits, il prodotto che ha decretato l’ingresso del famoso marchio nel mondo dei biscotti. 

Il packaging – che visivamente si lega fortemente al brand Nutella – è costituito da una busta stand up con zip richiudibile così da proteggere il prodotto dall’ossigeno esterno e preservarlo efficacemente.

ASOS

Immagine: themirror.com

ASOS, l’e-commerce britannico per l’abbigliamento, ha deciso di ridurre il packaging in cartone rigido e usare più packaging flessibile di plastica. La decisione è stata presa dopo che una valutazione dell’impronta ambientale durante tutto il ciclo di vita aveva mostrato che, in quel contesto, il packaging flessibile avrebbe prodotto il 60% in meno di gas serra

L’obiettivo dell’azienda è quello di aumentare l’uso di plastica riciclata per il packaging usato (al momento attorno all’80%) e di incentivare il riuso della confezione proponendo al consumatore di rimandarla indietro all’azienda

Nestlé 

Immagine: Nestlé

Anche la multinazionale svizzera Nestlé si è posta l’obiettivo di rendere riciclabile tutto il proprio packaging entro il 2025

Nel tentativo di muoversi oltre il packaging rigido di uno dei prodotti più famosi dell’azienda, il cacao solubile Nesquik, nel 2019 Nestlé lancia un packaging flessibile particolarmente innovativo per la linea Nesquik All natural. Si tratta di una busta stand up realizzata in carta rivestita e completamente riciclabile.

Immagine: Nestlé

Nel 2020, in Giappone, a cambiare confezione sono stati i Mini KitKat: anche in questo caso Nestlé ha utilizzato un nuovo packaging flessibile, in carta riciclabile, con una trovata di marketing ben pensata: scartato il prodotto, la confezione può essere utilizzata per fare un origami. 

Solo in Giappone il passaggio a un involucro più ecologico per i mini KitKat – di cui nel paese sono vendute circa 4 milioni di confezioni al giorno – dovrebbe ridurre circa 380 tonnellate di plastica ogni anno

Patagonia 

Immagine: Patagonia Provisions

Patagonia è il famoso brand di abbigliamento outdoor, noto per le sue posizioni particolarmente ambientaliste. Per il sottomarchio Patagonia Provisions, dedicato a un’alimentazione sostenibile, l’azienda ha scelto di usare principalmente buste flessibili in particolare per cibi soggetti a veloce deperimento

Il packaging flessibile, infatti, riesce ad evitare molto efficacemente che ossigeno e umidità rovinino il prodotto. Questo e altri motivi che hanno portato il brand a utilizzare queste confezioni sono spiegati molto approfonditamente dalla stessa azienda in una sezione dedicata del proprio sito

packaging flessibile sostenibile

 

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