Disegnato per essere al 100% riciclabile o riutilizzabile: entro il 2030, se la strategia europea avrà successo, tutto il packaging prodotto e utilizzato in Europa dovrà avere queste caratteristiche. Anche noi in Packstyle ci stiamo muovendo in questa direzione: tra le altre cose, offriamo soluzioni con materiali riciclabili e stiamo lavorando a originali soluzioni per il riuso.
Oggi vi raccontiamo da dove nasce la strategia europea per il packaging, quali sono le indicazioni europee che guideranno le aziende del nostro settore nei prossimi anni e cosa stiamo facendo in Packstyle per essere più sostenibili.
Quando parliamo di inquinamento e plastica, una delle prime cose che ci vengono in mente sono gli imballaggi. Non è solo una questione di maggiore visibilità (gran parte dei rifiuti abbandonati sono packaging) o di responsabilità del consumatore (scegliere un packaging piuttosto che un altro è una delle prime scelte che possiamo operare per essere più sostenibili), è anche una questione di dati.
In Europa circa il 40% della plastica è utilizzato per il packaging. Parallelamente i rifiuti in plastica (25,8 milioni di tonnellate all’anno in Europa) derivano per il 59% dagli imballaggi.
Secondo i dati di PlasticsEurope, circa il 32% di questi rifiuti viene raccolto per il riciclo (dato in crescita). Il 25% finisce in discarica (dato in calo) e il 42% negli inceneritori (dato in crescita). Se parliamo solo di packaging, secondo le stime europee il 95% del valore del materiale di imballaggio in plastica, cioè tra 70 e 105 miliardi di euro all'anno, viene perso per l'economia dopo un brevissimo ciclo di primo utilizzo.
Dall’altra parte la plastica è un materiale prezioso, che ci permette tra le altre cose di conservare meglio il cibo ed è più leggero e agile da trasportare – tutte cose che aiutano a renderlo più sostenibile di altri materiali.
Di sicuro il problema principale è gestire la plastica affinché invece che rifiuto diventi valore – con riuso e riciclo.
L’idea alla base della strategia europea sulla plastica per un’economia circolare, nata nel 2018 per mano della Commissione Europea, è quella di muoversi in un’altra direzione rispetto al passato: non demonizzare un materiale così prezioso come la plastica, ma trasformare in opportunità quello che è attualmente un problema.
L’obiettivo è far crescere in Europa un’industria della plastica di nuovo tipo che produca soluzioni riciclabili, riutilizzabili e con meno impatto ambientale. Questo per raggiungere tre obiettivi:
Questa strategia sta già dando indicazioni su come si trasformerà il packaging da qui al 2030. Vediamo i nuovi imballaggi in dettaglio. Se volete approfondire vi rimandiamo a questa brochure che racconta la strategia europea sulla plastica.
Al 100% riciclabile o riutilizzabile
Il packaging in plastica dovrà essere progettato per consentire una maggiore durata, il riutilizzo e il riciclo di alta qualità. Entro il 2030, tutti gli imballaggi di plastica immessi sul mercato dell'UE saranno riutilizzabili o potranno essere riciclati in modo efficace dal punto di vista dei costi.
Con un design pensato anche per la sostenibilità
Per facilitare il riciclo dei materiali plastici la chiave sarà il design, inteso come progetto del prodotto. Se fino a qualche anno fa il packaging era pensato con lo scopo primario del mantenimento del suo contenuto, ora a questo si aggiungerà un secondo obiettivo. Il design del packaging dovrà facilitarne il riciclo o il riuso. Così facendo, il riciclo della plastica raggiungerà livelli paragonabili a quelli di altri materiali di imballaggio.
Più che di plastica si dovrebbe parlare di plastiche. C’è una grande quantità di polimeri plastici, ognuno con proprie caratteristiche, proprietà e campi di applicazione. E la ricerca di nuove soluzioni non si ferma mai.
L’innovazione verso nuovi materiali dovrà essere guidata in accordo con l’industria del riciclo. L’idea è quella di trovare materiali sempre più riciclabili, più leggeri e che abbiano bisogno di meno energia per essere prodotti.
Ovviamente la strategia europea guida anche noi di Packstyle nella nostra ricerca per packaging sempre più sostenibili. Ma a ispirarci sono anche i consumatori e, di conseguenza, le aziende: secondo un recente studio, infatti, il 43% degli italiani acquista food in base all’impatto ambientale del packaging.
Il packaging flessibile che offriamo in Packstyle – buste piatte e buste stand up – è già di per sé più sostenibile di altri tipi di packaging e abbiamo deciso di affidarci a fonti rinnovabili per dare energia alla nostra produzione. Ma non basta. Come vi abbiamo raccontato qui, il problema è lo smaltimento.
Parte dei materiali che potete scegliere nel nostro catalogo è già riciclabile, come la carta o il film. Entro il 2030 ci saranno solo materiali riciclabili: con tutta probabilità materiali ancora diversi che verranno sviluppati nel prossimo futuro. Teniamo sempre d’occhio, con attenzione, il mercato dei materiali e le ultime innovazioni.
Attualmente ci stiamo concentrando anche sul riuso. Stiamo testando infatti, con l’aiuto di laboratori accreditati, delle soluzioni affinché il consumatore finale possa riutilizzare le nostre buste non riciclabili – ossia quelle costituite da multimateriali non separabili manualmente. L’idea è quella di dare la possibilità al consumatore finale di riutilizzare le buste Packstyle per acquistare prodotti sfusi, come caffè, tè, tisane o detergenti. Vi terremo aggiornati su questa e altre idee.
Insomma, anche noi vogliamo guardare al futuro da tutta un’altra prospettiva. E stiamo già lavorando per questo.